Equilibrio, cervello profondo, propriocezione: cosa sono?
Nel corpo umano l’equilibrio è quell’insieme di aggiustamenti automatici ed inconsci che ci consentono di mantenere una posizione statica, oppure di non cadere quando compiamo un movimento.
Si definisce equilibrio statico la condizione di stabilità e di mantenimento di una posizione da parte di un soggetto; chiamiamo invece equilibrio dinamico la capacità di assumere via via la postura più adatta all’esecuzione di un movimento.
Nella camminata, ad esempio, vi è un bilanciamento di azioni che interessano i piedi, il movimento alternato delle braccia e delle anche, la rotazione del tronco.
Questo bilanciamento avviene grazie al nostro centro di controllo automatico, che ha sede nel cervello profondo, costituito dalle aree più “antiche” dell’intero sistema nervoso: midollo spinale, tronco dell’encefalo e parte del cervelletto.
Durante il movimento il cervello profondo riceve una enorme quantità di informazioni che provengono dai sensori di cui sono provvisti i nostri muscoli, tendini e articolazioni. E’ questa la propriocezione: la ricezione di segnali che provengono da strutture proprie.
“Questa capacità – scrive Tullio Bernabei, ideatore del Parco del Riequilibrio – è il risultato di alcuni milioni di anni di evoluzione: il Neanderthal prima e il Sapiens poi, cacciatori nomadi bipedi, erano delle straordinarie macchine motorie in grado di competere e sopravvivere in un mondo denso di pericoli. Il loro centro di controllo era bene acceso, pronto a gestire movimenti ed equilibrio su qualsiasi tipo di terreno. Oggi non è più cosi.
Dall’avvento della società industriale, con un’enorme accelerazione negli ultimi decenni, tutto sta cambiando in peggio, almeno dal punto di vista motorio. La vita sedentaria, la perdita di contatto con la natura, la facilitazione del movimento grazie alle superfici uniformi, assieme all’aumento dell’età media, stanno portando gli esseri umani che vivono nelle società più avanzate a perdere le antiche e meravigliose capacità funzionali. Ciò accade a tutti, dagli adolescenti agli anziani e perfino agli atleti, per non parlare di chi ha subìto traumi o infortuni agli arti inferiori.“.
Come ritrovare l’equilibrio perduto?
La perdita di stabilità ed equilibrio porta a una nuova consapevolezza di se stessi che induce a riflettere e a porsi domande.
- Non ho sicurezza mentre cammino, mi accorgo di sbandare.
- Quando sono in piedi, in posizione statica, non sono stabile, ma oscillo.
- Non riesco più a infilarmi i calzini stando in piedi, su una gamba alla volta: devo attaccarmi a qualcosa o sedermi.
- Ho paura di cadere. Mi è già successo due volte. La prima è andata bene, ma la seconda mi sono rotto il femore. Come evitarlo?
Possiamo riaccendere il sistema di controllo, a qualsiasi età
“Occorre fare in modo che il flusso di stimoli riprenda e che sia il più vario possibile – continua Tullio Bernabei – Dobbiamo misurarci con situazioni e percorsi di instabilità a diversi livelli, dove ad ogni passo si possano produrre adattamenti e variazioni micro posturali e quindi un enorme flusso di segnali raggiunga il nostro cervello profondo. Su questa base negli ultimi 15 anni è stato sviluppato dal Dr. Dario Riva un metodo propriocettivo in palestra, di grande efficacia, riconosciuta a livello internazionale: il Delos.
Così facendo, in poco tempo il sistema si riaccende e i risultati sono subito visibili, oltre che decisamente sorprendenti.”.